di Marco Stefanelli
La capacità di autoregolarsi dei bambini con ADHD è notoriamente poco sviluppata e non interessa solo l’attenzione e i comportamenti ma anche le proprie emozioni.
Se sei un genitore pensa alle crisi di collera che tuo figlio può avere di fronte alla frustrazione di un rifiuto da parte tua o di un compagno di scuola. La rabbia che prova in queste situazioni ha di solito un’intensità molto elevata e di conseguenza tende a comportarsi in modo distruttivo e poco funzionale.
Le emozioni ed il comportamento sono difatti due dimensioni strettamente collegate che si influenzano reciprocamente. Ad esempio, se provo paura metterò in atto dei comportamenti che mi permettono di difendermi dalla minaccia che percepisco in una certa situazione (attacco, scappo o “mi paralizzo” dalla paura). Oppure, in seguito ad un giudizio negativo dell’insegnante, l’alunno prova vergogna o tristezza per aver deluso i suoi genitori ed aver fallito.
TUTTI NOI PROVIAMO EMOZIONI!
Sono le nostre reazioni soggettive agli eventi che viviamo e si esprimono a livellocognitivo (i pensieri, le immagini che abbiamo in mente in quella situazione), a livellocomportamentale e a livello fisiologico. Ad esempio, se sono arrabbiato avrò dei pensieri relativi all’ingiustizia subita (“non doveva succedere a me”, “non doveva comportarsi in quel modo”,etc), cercherò con le azioni di affermare il mio potere e far valere le mie ragioni e proverò una serie di cambiamenti fisiologici che mi preparano all’azione (calore, tachicardia, tensione muscolare,etc).
Le emozioni sono dunque degli elementi preziosi per la nostra vita quotidiana, in quanto ognuna ci trasmette delle informazioni precise sul significato che stiamo attribuendo ad una certa situazione e quindi contribuisce a dare senso alla nostra esistenza.
PROVARE EMOZIONI NEGATIVE (es: rabbia, tristezza, paura,vergogna) NON È SBAGLIATO!
Può essere sgradevole ma non è una questione da risolvere. Lo diventa se non riusciamo a gestire le emozioni, ovvero a ridurre la loro intensità, durata e frequenza. Voglio dirti che non è un problema se tuo figlio o il tuo alunno si arrabbia, ma lo diventa se la sua collera è troppo forte e dura troppo a lungo. Una rabbia eccessiva potrebbe farlo diventerare molto aggressivo e/o violento nei tuoi confronti o con gli amici.
Per gestire in modo efficace le emozioni dobbiamo essere in grado di autoregolarle e questa capacità è compromessa nei bambini con ADHD.
COSA SIGNIFICA AUTOREGOLARE LE EMOZIONI?
Saper autoregolare le proprie emozioni significa possedere una serie di abilità:
– essere consapevoli dell’emozione che si prova ovvero riconoscerla, andare oltre il generico “sto male” “sono nervoso” e cercare di dare un nome a ciò che sentiamo – “provo paura” “mi sento triste, arrabbiato,etc”;
– comprendere il significato dell’emozione attraverso delle domande su ciò che si ha in testa in quel momento – ad es. se provo paura dovrò chiedermi “qual è la minaccia che credo sia presente in questa situazione? Essere rimproverato dall’insegnante/genitore, non essere in grado di svolgere i compiti?” ;
-accettare di provare tutte le emozioni anche quelle più sgradevoli, soprattutto se siamo impegnati in azioni finalizzate ad uno scopo. Per esempio se sei genitore di un bambino con ADHD avrai notato che tuo figlio mentre fa i compiti a casa tende a distrarsi, non sta fermo e vorrebbe alzarsi per fare altre cose più piacevoli (videogiochi, uscire,etc). In quel momento aiutarlo a gestire le emozioni negative (es: rabbia per non riuscire a svolgere un esercizio, paura di sbagliare,etc) lo aiuta ad automotivarsi e proseguire nell’esecuzione dei compiti.
– utilizzare delle strategie adeguate al contesto in cui ci si trova e che permettono di ridurre l’intensità e/o la durata dell’emozione invece di cercare di sopprimerla. Conoscere i pensieri irrazionali che abbiamo in quel momento e “ristrutturarli” può essere efficace a farci sentire meglio e quindi a non agire “in balìa” dell’emozione.
QUALI SONO LE DIFFICOLTà DEI BAMBINI CON ADHD?
A casa, a scuola, quando fanno sport, i bambini con ADHD presentano una serie di difficoltà ad autoregolare le emozioni:
– sono emotivamente più reattivi degli altri quando provano emozioni sgradevoli (es: si arrabbiano più facilmente/rapidamente delgi altri);
– sono meno capaci di regolare ed inibire le emozioni durante lo svolgimento di azioni finalizzate. Ad esempio se sei un insegnante avrai notato la difficoltà di un alunno con ADHD a seguire attentamente la lezione in classe, la difficoltà ad aspettare il proprio turno di parola, la facilità con cui si arrende di fronte agli ostacoli e cerca altre attività più gratificanti;
– sono più dipendenti dagli stimoli esterni nella regolazione dei propri stati d’animo (sappiamo già quanto è importante il rinforzo positivo dei comportamenti adeguati!)
– sono meno empatici o abili a comprendere gli altri, a capire che agiscono sulla base di pensieri ed emozioni diverse dalle proprie. Ad esempio, quando giocano con gli altri bambini fanno fatica a mettersi nei panni degli altri e tendono ad imporre le loro scelte o agiscono in modo impulsivo, senza pensare.
COSA POSSIAMO FARE ?
Per aiutare i bambini a sviluppare le loro capacità di autoregolare le emozioni, sia che tu sia un genitore o un insegnante, puoi fare molto per aiutare tuo figlio o un tuo alunno con ADHD.
Puoi proporre una serie di attività da fare a casa o in classe, che lo aiuteranno a riconoscere meglio le sue emozioni e a gestirle in modo adeguato.
Il metodo che ti propongo è quello dell’educazione razionale- emotiva, una serie ditecniche e strumenti pratici che hanno lo scopo generale di regolare le emozioni attraverso la conoscenza e il cambiamento del nostro modo di pensare. A volte abbiamo tutti dei pensieri o delle idee troppo rigide ed assolute e ciò influenza il nostro modo di sentire, amplificando le emozioni.
Gli effetti di un intervento razionale-emotivo saranno quelli di ridurre l’impulsività dei bambini con ADHD, migliorare le loro relazioni con i compagni e con gli adulti e soprattutto aumentare la loro autostima. Molto spesso infatti, i loro comportamenti producono reazioni negative negli altri (rimproveri, rifiuti, giudizi negativi -es.”sei cattivo”, “non voglio più giocare con te” “sei sempre il solito guastafeste”etc) e a lungo andare l’idea che hanno di sè ne viene intaccata negativamente.
Cercare quindi di modificare le convinzioni disfunzionali con la tecnica dell’ABC e della ristrutturazione cognitiva è un modo utile per migliorare la loro autostima e farli sentire meglio. Un primo passo che puoi realizzare subito, verso questo obiettivo, può essere quello di insegnare al bambino a riconoscere le emozioni, ad esempio mostrandogli delle immagini o disegni, di bambini che mostrano gioia, rabbia, paura o tristezza e chiedendogli “Secondo te come si sente questo bambino?”. Nei prossimi articoli vedremo poi come procedere ulteriormente.
Intanto, ti lascio riflettere su una frase di un filosofo dell’antichità, che, prima degli psicologi cognitivo-comportamentali, aveva ben compreso il legame tra pensieri ed emozioni!
“Non sono i fatti a turbare gli uomini, ma le opinioni intorno ai fatti” – Epitteto
Fonte – http://www.forepsy.it/index.php/blog/adhd-ed-emozioni-come-aiutare-i-bambini-a-regolarle.html