Daniela Lucangeli (Ordinario di Psicologia dello sviluppo presso l’Università di Padova) parla di sviluppo delle competenze numeriche e di discalculia evolutiva.
Dal convegno In classe ho un bambino che… Firenze, 8-9 febbraio 2013.
Quali informazioni ricavare dal confronto con i clinici e dalla lettura del documento diagnostico di un alunno con disturbo specifico di apprendimento in vista della stesura del PDP?
Desideriamo offrire alcuni materiali di approfondimento della discalculia…ci proviamo con la consapevolezza di non essere affatto completi, rimandando a successivi interventi.
Ho scoperto che c’è un programma gratuito che è un vero e proprio aiuto per la matematica…
Il programma è Microsoft Mathematics.
L‘aiuto di questo programma può essere speciale… non solo per i ragazzi ma anche per i genitori. Infatti a me, capita spesso, di non ricordare i termini esatti da usare per suggerire un passaggio di una equazione. Cioè, può aiutare i genitori, con suggerimenti, da usare per aiutare i ragazzi… con termini appropriati… con termini matematici!
Perché, l’importante per mia figlia non è copiare ma riuscire a capire quale metodo, quale proprietà usare per svolgere l’equazione. Questo programma, usato magari in modo appropriato, può diventare un vero e proprio Strumento Compensativo per genitori!
Per scaricare Microsoft Mathematics fai clic qui
Fonte: http://hoscopertoche.altervista.org/un-aiuto-la-matematica-per/
Laboratorio DiLCo – Dipartimento di Linguistica – Università degli studi di Firenze
IRRE – Toscana
LA DISLESSIA EVOLUTIVA
Il disturbo specifico di lettura, o dislessia evolutiva, si manifesta come una difficoltà, a vari livelli, nell’apprendimento e dunque nell’esecuzione dei compiti di lettura e, conseguentemente, di scrittura; colpisce bambini dotati d’intelligenza normale, che si presentano motivati ad imparare, con un’adeguata esperienza scolastica e sociale e che non presentano deficit né sensoriali, né neurologici né di tipo socioculturale. La diagnosi viene posta non prima dei 7 anni, quando sia stata superata la prima fase di apprendimento della lettura, con tutte le difficoltà che questo complesso processo può comportare a livello di codificazione e decodificazione del linguaggio scritto.
I parametri considerati per una diagnosi sono quelli di velocità e correttezza di lettura adeguati all’età del soggetto. Frequentemente l’ipotesi diagnostica viene posta dall’insegnante durante la classe III o IV elementare, per il persistere di difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura.
Colpisce circa il 5% dei bambini in età scolare: da questa definizione sono esclusi tutti quei bambini che hanno un disturbo di apprendimento secondario legato per esempio a scarsa stimolazione socio-culturale, problemi neurologici, sensoriali, ritardo di sviluppo, o difficoltà cognitive. La dislessia può associarsi a disgrafia, disortografia e discalculia in quanto presentano basi e prerequisiti comuni: l’associazione di questi disturbi si presenta normalmente con diverso grado di intensità.
Una sottocategoria della dislessia riguarda i bambini con un precedente disturbo specifico di linguaggio, in quanto la lettura e la scrittura ripropongono al bambino, ad un livello più alto, le difficoltà che ha avuto nell’apprendimento della lingua orale.
*Vai alla risorsa – http://www.irre.toscana.it/dislessia/dilco_brochure_per_scuole.pdf
Le Linee Guida per la tutela della Legge 170/2010, le Raccomandazioni per la pratica clinica (PARCC, 2011) e la recente direttiva sui Bisogni Educativi Speciali (BES, 2012) costituiscono i documenti di riferimento su valutazione preventiva, terminologia e definizioni, diagnosi e successivo intervento nell’ ambito delle difficoltà nella letto-scrittura.
Il tema della progettazione del percorso per bambini e ragazzi con DSA, considerando la recente normativa (Legge 170/2010 e Linee Guida sui DSA, 2011) e i documenti condivisi anche in ambito clinico (Consensus Conference, 2007; PARCC,2011), tratta di argomenti complessi e quindi impossibili da trattare qui, anche se fondamentali per la creazione di un quadro comune e condiviso fra genitori, insegnanti, educatori e operatori sanitari.
La progettazione deve partire, per quanto riguarda il mondo della scuola, già dalle prime fasi di scolarizzazione: in ogni classe della scuola primaria è statisticamente probabile ci sia un bambino che manifesterà un DSA e pertanto è necessario monitorare l’evoluzione delle abilità di letto-scrittura e calcolo e pianificare attività che servano per facilitare tali apprendimenti.
Normativa di riferimento sui DSA
Normativa di riferimento sui BES
Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012
Circolare ministeriale 6 marzo 2013
Indicazioni Operative inerenti la Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012.
Dopo alcuni anni dalla pubblicazione delle prime raccomandazioni cliniche interassociative sui DSA (Consensus Conference, AID, 2007) viene ora presentata agli operatori sanitari un’ulteriore dichiarazione comune d’intesa fra alcuni esperti rappresentanti di Organizzazioni e Servizi.
Il documento (Documento d’intesa, PARCC, 2011) riporta le raccomandazioni cliniche elaborate da un gruppo di lavoro multidisciplinare e interdisciplinare. È il risultato di un ampio e lungo percorso di confronto, di riflessione e rappresenta una sintesi condivisa allo stato attuale delle conoscenze scientifiche.
1) Le “Raccomandazioni cliniche sui DSA” raccomandazioni cliniche sui DSA” che sono il documento d’intesa elaborato da parte del Panel di aggiornamento e revisione della Consensus Conference DSA (2007) in risposta a quesiti sui disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento.
2) Il documento definitivo relativo alla Conferenza di consenso celebrata all’Istituto Superiore di Sanità a Roma il 6-7 dicembre 2010 in merito ai “Disturbi specifici dell’apprendimento” assieme all’allegato di approfondimento delle prove di letteratura.
Documento d’intesa elaborato da parte del Panel di aggiornamento e revisione della Consensus Conference DSA (2007) in risposta a quesiti sui disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento.