Archivio per la categoria ‘Lingua inglese DSA’


 

Il sito che segnaliamo in questo post è in lingua straniera, eppure trovate una quantità enorme di risorse per la didattica dell’inglese.
E’ un sito davvero utile, in cui trovare risorse per la scuola primaria e secondaria di I grado davvero utili, funzionali e curiose (tanto che anche chi scrive si è esercitato con alcune di esse).
Il sito si chiama Anglès 365. Non bisogna farsi spaventare dalla lingua straniera in cui è presentato: in alto a destra del sito, dopo essere entrati nelle pagine di vostro interesse, trovate il menù a tendina di google da cui scegliere la vostra lingua madre: c’è anche l’italiano, anche se la traduzione del translate di google non è delle migliori.
Entrando nel sito trovate diverse sezioni, giochi, attività e … chi più ne ha più ne metta.
C’è una sezione dedicata ai bambini della scuola dell’infanzia, varie sezioni dedicate alle varie classi della scuola primaria e alla prima della secondaria di I grado (che in Francia, se non ho capito male, è la sesta elementare). In più ci sono altre sezioni tematiche, dedicate ad esempio al Natale, al giorno del compleanno e così via.
Fonte – http://guamodi.blogspot.it/2014/04/angles-per-imparare-ed-insegnare.html

Oltre alla normativa vigente  si possono utilizzare molte tecniche e accorgimenti didattici per l’insegnamento/apprendimento della lingua Inglese nei confronti degli alunni con DSA.

ECCO COSA POSSIAMO FARE OLTRE QUANTO DISPOSTO DALLE  CIRCOLARI:

• usare la lingua straniera in classe (i DSA imparano dall’esperienza).• evitare test essenzialmente grammaticali (se è difficile decodificare e mettere nella corretta sequenza la lingua madre, farlo in lingua straniera può essere insormontabile e l’insuccesso quasi garantito) o, peggio, traduttivi.

•  nei compiti in classe leggere la consegna ad alta voce e verificarne la comprensione.

•  negli esercizi proposti fornire l’esempio oltre alla consegna.

• privilegiare gli approcci in cui la lingua è considerata un metodo di comunicazione (metodo induttivo) e in cui l’orale è importante quanto lo scritto e che la rendono accessibile anche a chi (DSA) ha uno stile di apprendimento molto particolare (prevalentemente visivo).

• usare modalità di insegnamento diversificate.

• seguire un programma in maniera lineare e progressiva evitando accuratamente salti nel livello di difficoltà proposto.

• introdurre un elemento nuovo alla volta.

• valutare sempre il rapporto tra risultato e sforzo richiesto: per es. quando l’ investimento è sproporzionato rispetto a risultati comunque mediocri o non discriminanti ai fini della comunicazione(esempi classici: differenza tra I am going to  e I am –ing   oppure tra  simple past e present perfect).

• attenersi al testo e predisporre esercizi di verifica con il lessico proposto dal testo e non su aree lessicali diverse o mai introdotte prima. • è sempre opportuno fare una simulazione della verifica se possibile.

• depenalizzare l’errore spiegando che fa parte del processo normale di apprendimento (vedere programmazione didattica di inizio anno).

• programmare lezioni di gruppo per la correzione del compito in classe con ricerca della versione corretta avvalendosi del testo di studio, consultando i compagni o, infine, rivolgendosi all’insegnante che si rende disponibile muovendosi tra i banchi (sono i principi del cooperative learning).

• aiutare gli studenti a valutare i propri errori mostrando come spesso hanno ripetuto lo stesso errore (è utile che contino le volte: p. es. l’articolo o il do/does) e come sarà  facile aumentare il voto correggendo già solo quello.

• far ripetere oralmente (a coppie) la correzione dell’errore ripetuto più volte in una verifica, con la relativa spiegazione (cooperative learning).

• accontentarsi di risultati parziali confidando in un apprendimento per accumulazione nel tempo (grazie all’ampliamento del contesto che rende chiara la funzione delle singole parti) anche verso la fine di un ciclo.

•  permettere agli studenti di ripetere la stessa verifica quando sente di avere superato gli ostacoli iniziali o comunque dargli atto che li ha superati.

Inoltre è consigliabile nelle lezioni seguire una routine:

•  dare riscontro immediato e regolare al lavoro fatto a casa con correzione in classe.

•  assegnare regolarmente compiti per casa ogni lezione in una quantità gestibile e correggibile (il discente dislessico impiega molto più tempo degli altri a fare gli stessi compiti (per Lorenzo Caligaris, pedagogista all’Ospedale Riguarda di Milano, 5 volte tanto) perciò  beneficia di una riduzione sul carico di lavoro domestico secondo le circolari ministeriali.

•  non dare mai delle acquisizioni passate per scontate (spesso un’acquisizione avviene a scapito di una precedente) ma procedere serenamente alla ripetizione resasi necessaria.

•  programmare frequenti ripetizioni in itinere e in seguito cicliche per moduli (è utile assegnare del tempo – da 1 a 3 minuti – per il rapido ripasso individuale di un elemento grammaticale e/o fraseologico lessicale, chiedendo poi ai discenti di ripeterlo in cooperative learning e poi all’insegnante.

•  usare la stessa terminologia in maniera sistematica (per es. scegliere tra forma base del verbo o infinito)

•  non rilevare gli errori interrompendo durante una prestazione orale.

•  nel commento ad un’interrogazione, identificare gli aspetti positivi prima di quelli negativi dimostrandosi ottimisti quanto alle possibilità di recupero alla fine del modulo di apprendimento.

Fonti: Giacomo Stella, La Dislessia, Il mulino 2004. Giacomo Stella, In classe con un allievo con disordini dell’apprendimento, Fabbri editori, 2001. Chiara Naldini, La dislessia e l’apprendimento dell’italiano come lingua straniera, Masteritals in didattica della lingua italiana a stranieri, Università Ca’ Foscari di Venezia, 2002 Michael Swan.

Fonte post: biancosulnero.blogspot.it


Esercizi in Inglese selezionati per livello. Attività da fare online.
http://www.speakspeak.com/html/g03_esercizi_gratuiti_di_esercitazione_it.htm


 

In questa sezione trovi una raccolta, costantemente arricchita e aggiornata, delle migliori risorse sul web per la lingua inglese, sia per l’insegnamento a scuola (in ogni ordine e grado scolastico) sia per l’apprendimento personale.

Su Open Culture trovate una grandissima quantità di audiolibri in lingua inglese da scaricare in modo totalmente gratuito. Si tratta di oltre 500 audiolibri. In verità, questa risorsa è ricca di molte altre opportunità di apprendimento.

EngVid sta per English Videos, infatti nel sito sono raccolte decine di lezioni in formato video – che trovate anche su youtube – dove vengono affrontate decine di argomenti sulla grammatica, il lessico, i frasal verbs e la cultura anglosassone.

In questo caso segnalo un sito particolarissimo: LEARN ENGLISH WITH THE BEATLES, una risorsa ottima che prende spunto dalle canzoni del più famoso e seguito gruppo pop di sempre
 

Michael decide di mettere su questo sito che, nel tempo, ha raccoltouna grandissima quantità di video, utilizzabili per la didattica (davvero utili!), ma anche per migliorare e imparare l’inglese, in spacial modo la propria capacità di comprensione e l’arricchimento del lessico.

Una raccolta interessante di E Books in lingua inglese, curata da Jean Marzollo, fruibili facilmente in un portale semplice e di uso immediato.

 

Ottima risorsa Online: storie in lingua inglese di differente difficoltà con illustrazioni e… audio.

Non so ancora se consiglierei una risorsa del genere ai miei studenti, anche se, in fondo, non credo ci sia nulla di male: vacanza gratis all’estero, ma ospiti – lavoratori in una fattoria.
 

  • English Gratis, l’inglese senza spese! Troviamo sul web un valido aiuto per lo studio e l’apprendimento dell’inglese. Nel sito English Gratis si trovano risorse di ogni tipo per lo studio e l’apprendimento della lingua inglese…
Un ottimo programma per creare e somministrare agli studenti quiz a contenuto linguistico, facilmente utilizzabile per l’inglese, il tedesco e il francese, rispetto all’apprendimento del lessico, della grammatica e della comprensione del testo.

Gli spunti di lavoro che offre questa classica storia di Eric Carl, famosissimo libro per bambini inglesi, sono davvero infiniti; il web è una risorsa eccezionale in questo senso, basta solo cercare.

Di seguito propongo una serie di materiali censiti sul web, dove trovare moltissime risorse per imparare – o migliorare – il proprio inglese o una qualsiasi altra lingua straniere di interesse.

E’ un’applicazione ottima per imparare o insegnare l’inglese. Spiderman, cartoni della Disney, L’Era Glaciale..
E’ una sezione di Rai Scuola per Scuola Primaria e Secondaria di I Grado. Si insegna e si impara l’inglese attraverso la realizzazione di lavoretti creativi
Pratica la matematica, l’inglese, scienze e studi sociali utilizzando fogli di lavoro da stampare. Fogli di lavoro che renderanno la pratica più facile e divertente…

MULTIMEDIA-ENGLISH è un sito che raccoglie video, progettato per aiutare a imparare l’inglese divertendosi.

Segnalo questo interessantissimo sito Videogrammatica Inglese di Raffaele Nardella…

Propongo di seguito una serie di materiali censiti sulla rete per l’apprendimento e l’insegnamento delle lingue straniere, in modo particolare della lingua inglese.

Cercando Informazioni sull’insegnante John Peter Sloan, noto anche per la sua partecipazione in alcune trasmissioni televisive, ho trovato un sito interessante dove viene proposto un metodo creativo per l’insegnamento della lingua inglese dai 3 anni in su.
Fonte – http://guamodi.blogspot.it/p/ingua-inglese.html

Lingua straniera e dislessia


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Lingua straniera: eventuale dispensa ed esonero

Letta la diagnosi, il consiglio di classe stende entro la fine del mese di novembre il Piano Didattico Personalizzato, estrapolando da essa i seguenti 4 punti fondamentali: lettura – scrittura – calcolo – conclusioni. Quindi suggerisce le misure compensative e gli strumenti compensativi ritenuti più adeguati.

Per la L2, Lingua straniera, in particolare, sono previsti dalla normativa la dispensa (temporanea o permanente) dalla valutazione dalle prove scritte o – nei casi più gravi – l’esonero dallo studio della disciplina.

Mentre la dispensa non preclude il conseguimento del titolo di studio e la continuazione del percorso scolastico fino all’università, l’esonero impedisce che venga rilasciato un diploma equipollente.

Per ottenere la dispensa o l’esonero sono necessarie però tre condizioni:

  • la presenza dell’indicazione scritta nella diagnosi,
  • la richiesta scritta della famiglia e/o dello studente, se maggiorenne,
  • la ratifica del Consiglio di Classe.

Il dislessico e la lingua straniera

Il DSA ha particolari problemi di fronte allo studio di una lingua straniera. All’iniziale curiosità, segue la scoperta delle difficoltà. Ne consegue una caduta dell’autostima e l’insorgere di stati ansiosi, seguiti da atteggiamenti volti ad evitare o ad aggirare gli ostacoli o di resistenza passiva. Per evitare che ciò accada, il docente dovrà formulare un patto formativo chiaro e condiviso sugli obiettivi, sfruttare la dimensione ludica dell’apprendimento linguistico, privilegiare l’oralità fin dai percorsi della scuola primaria, proporsi obiettivi realizzabili. In ogni caso, dovrà tenere conto dei problemi del dislessico:

  • lentezza nel recupero lessicale
  • difficoltà ad acquisire la terminologia specifica
  • difficoltà nella stesura del testo scritto
  • difficoltà nel prendere appunti
  • lentezza nell’esecuzione delle verifiche
  • alto livello di frustrazione
  • dubbi sul proprio livello intellettivo
  • facile stanchezza.

Le lingue non presentano tutte le stesse difficoltà. Infatti si differenziano significativamente nell’ortografia e nella struttura sillabica. L’inglese è una lingua “opaca”, caratterizzata dalla discrepanza tra la dimensione fonetica e grafica. Questo è un problema per il dislessico, che scrive le parole esattamente come le sente. Però è in grado di compensare la difficoltà nella competenza fonetica con la competenza pragmatica, per cui le abilità linguistiche si attivano e si sviluppano all’interno di situazioni comunicative.

Per questo anche i DSA possono studiare le lingue straniere. Naturalmente con alcuni accorgimenti: evitare lo studio mnemonico e l’esposizione teorica di regole grammaticali.

Il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue considera quattro abilità, di fronte alle quali il DSA reagisce con modalità variegate e in modo più o meno positivo. L’abilità che crea generalmente meno problemi è l’ascolto, mentre per le altre (produzione orale e scritta, lettura) la reazione può essere molto variabile a seconda delle peculiarità del singolo e della gravità del disturbo, e richiedere l’uso di un maggiore o minore numero di strumenti compensativi.

La metodologia

La metodologia suggerita per i DSA si accorda con quanto previsto a livello europeo: in futuro le prestazioni verranno valutate per competenze, in ambito pluridisciplinare. In quest’ottica andrà ripensato il sistema di valutazione, e sarà necessario costruire segmenti di insegnamento auto-consistenti, indicando altresì gli strumenti e le modalità per la valutazione dei risultati.

Il dislessico trarrà vantaggio da accorgimenti particolari, che è bene sintetizzare:

  • Fornire e favorire l’uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali, anche su supporto digitalizzato e incentivarne l’uso durante le interrogazioni per favorire l’esposizione
  • Permettere allo studente di esercitarsi in situazioni simulate con il compagno nel ruolo dell’insegnante
  • Consentire la libera circolazione degli appunti in classe
  • Astenersi dal richiedere uno studio mnemonico e nozionistico con termini tecnici difficili o parole a bassa frequenza da ricordare
  • Collaborare con i docenti tutor pomeridiani, concordando obiettivi
  • Prestare attenzione alla gestione del diario
  • Adottare un libro di testo utilizzabile con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale.

È importante che si instauri un rapporto costruttivo tra docente e studente: quindi è fondamentale condividere gli obiettivi, esplicitare le modalità degli esercizi, sostenere costruttivamente, evitare l’approccio punitivo e non rinforzante, abituare gli alunni all’autocorrezione e all’autovalutazione. Ricordiamoci che tutto ciò che non è vietato è permesso e va a vantaggio di tutta la classe; queste strategie sono per la maggior parte valide per tutti gli studenti perché incrementano l’attenzione di tutta la classe, rendono più coinvolgente la lezione frontale, stimolano la partecipazione attiva degli studenti.

*Fonte – http://is.pearson.it/dsa/dislessia-e-lingua-straniera/


Clicca sull’immagine per accedere alla risorsa. Nel sito potete anche trovare

  1. Schede sui mezzi di trasporto in inglese!
  2. Schede sugli animali in inglese!

  3. Schede sugli ortaggi in inglese!

  4. Schede sui mestieri in inglese!


figura umana

La descrizione della persona in lingua inglese. anche audio. Clicca sull’immagine per accedere alla risorsa

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MEALS – PASTI

L’alimentazione inglese si articola in quattro momenti principali:

Breakfast: colazione
Lunch: pranzo
Dinner: cena
Supper: spuntino in tarda serata

alimenti inghilterra

STARTERS – ANTIPASTI

Flatbread and dips: pane e salse
Garlic bread: pane all’aglio (imitazione della nostra bruschetta)
Mixed platters: piatti misti
Prawn cocktail: cocktail di gamberi
Soup: zuppa

MAIN COURSES – PIATTI PRINCIPALI

Burger and chips: hamburger e patate fritte
Chili con carne: chili con carne
Fish and chips: pesce e patate fritte
Ham, eggs and chips: proscutto, uova e patate fritte
Lasagne: lasagne
Mixed grill: grigliata mista
Pasta: pasta
Pie: sformato
Pizza: pizza
Roast: arrosto
Sausages and mash: salsicce e purè

SIDE DISHES – CONTORNI

Chips: patate fritte (in stile inglese)
French fries: patate fritte (in stile europeo)
Mash potatoes: purè di patate
Salad: insalata

DESSERTS – DOLCI

Cake: torta
Cheesecake: torta alla ricotta
Chocolate fudge: torta al cioccolato
Fairycakes: cupcakes
Ice cream: gelato
Pancakes: crêpes
Sticky toffee pudding: torta alla caramella mou
Tart: crostata

FISH – PESCE

Anchovies: acciughe
Clams: vongole
Cod: merluzzo
Crab: granchio
Lobster: aragosta
Mackerel: sgombro
Monkfish: rana pescatrice
Mullet: triglia
Mussels: cozze
Octopus: polipo
Oysters: ostriche
Prawn: gamberetto
Salmon: salmone
Sardine: sardina
Sea bass: spigola
Shrimp: gamberetto
Sole: sogliola
Stone bass: cernia
Squid: calamaro
Swordfish: pesce spada
Tuna: tonno

MEAT –CARNE

Bacon: pancetta
Beef: manzo
Burger: hamburger
Chicken: pollo
Lamb: agnello
Meatballs: polpette
Pork: maiale
Pork chop: bistecca di maiale
Sausages: salsicce
Steak: bistecca
Turkey: tacchino
Veal: vitella

FRUIT – FRUTTA

Almond: mandorla
Apricot: albicocca
Apple: mela
Banana: banana
Blackberry: mora
Blueberry : mirtillo
Cherry: ciliegia
Chestnut: castagna
Clementine: mandarino
Coconut: cocco
Cranberry: ribes
Grapefruit: pompelmo
Grapes: uva
Hazelnut: nocciola
Kiwi: kiwi
Lemon: limone
Mango: mango
Melon: melone
Orange: arancia
Passion fruit: frutto della passione
Peach: pesca
Pear: pera
Pineapple: ananas
Plum: prugna
Pomegranate: melograno
Raspberry: lampone
Strawberry: fragola
Walnut: noce
Water melon: anguria

VEGETABLES – VERDURA

Aubergine: melanzana
Bean: fagiolo
Broccoli: broccoli
Cabbage: cavolo
Cauliflower: cavolfiore
Carrot: carota
Celery: sedano
Cherry tomato: ciliegino
Chickpea: cece
Courgette: zucchina
Cucumber: cetriolo
Fennel: finocchio
Garlic: aglio
Green bean: fagiolino
Lentil: lenticchia
Lettuce: lattuga
Mushroom: fungo
Onion: cipolla
Pea: pisello
Pepper: peperone
Potato: patata
Pumpkin: zucca
Radish: radicchio
Tomato: pomodoro
Turnip: rapa

DRINKS – BEVANDE

Ale: birra rossa o scura (tipicamente inglese o irlandese)
Americano: caffè in stile americano
Apple juice: succo alla mela
Beer: birra
Cappuccino/Latte: cappuccino
Cider: sidro
Cocktail: cocktail
Coffee: caffè
Coke: Coca Cola
Diet Coke: Coca Cola Light
Espresso: espresso
Fanta: Fanta
Fruit juice: succo di frutta
Hot chocolate: cioccolata calda
Lemonade: limonata
Milk: latte
Milk shake: frullato
Orange juice: succo d’arancia
Pineapple juice: succo d’ananas
Slush: granita
Spirits: liquori
Squash: concentrato di frutta da mischiare all’acqua
Tea: tè
Water: acqua
Wine: vino

ANTIPASTI – STARTERS

Cocktail di gamberi: prawn cocktail
Pane e salse: flatbread and dips
Piatti misti: mixed platters
Zuppa: zuppa

PIATTI PRINCIPALI – MAIN COURSES

Arrosto: roast
Chili con carne: chili con carne
Grigliata mista: mixed grill
Hamburger e patate fritte: burger and chips
Lasagne: lasagne
Pasta: pasta
Pesce e patate fritte: fish and chips
Pizza: pizza
Prosciutto, uova e patate fritte: ham, eggs and chips
Salsicce e purè: sausages and mash
Sformato: pie

CONTORNI – SIDE DISHES

Insalata: salad
Patate fritte (in stile europeo): French fries
Patate fritte (in stile inglese): chips
Purè di patate: mash potatoes

DOLCI – DESSERTS

Crêpes: pancakes
Crostata: tart
Cupcakes: fairycakes
Gelato: ice cream
Torta al cioccolato: chocolate fudge
Torta alla caramella mou: sticky toffee pudding
Torta alla ricotta: cheesecake

PESCE – FISH

Acciughe: anchovies
Aragosta: lobster
Calamaro: squid
Cernia: stone bass
Cozze: mussels
Gamberetto: shrimp
Gamberetto: prawn
Granchio: crab
Merluzzo: cod
Ostriche: oysters
Pesce spada: swordfish
Polipo: octopus
Rana pescatrice: monkfish
Salmon: salmone
Sardina: sardine
Sgombro: macere
Sogliola: sole
Spigola: sea bass
Tonno: tuna
Triglia: mullet
Vongole: clams

CARNE – MEAT

Agnello
: lamb
Bistecca: steak
Bistecca di maiale: pork chop
Hamburger: burger
Maiale: pork
Manzo: beef
Pancetta: bacon
Pollo: pollo
Polpette: meatballs
Salsicce: sausages
Tacchino: turkey
Vitella: veal

FRUTTA – FRUIT

Albicocca: apricot
Ananas: pineapple
Anguria: water melon
Arancia: orange
Banana: banana
Ciliegia: cherry
Cocco: coconut
Fragola: strawberry
Frutto della passione: passion fruit
Kiwi: kiwi
Lampone: raspberry
Limone: lemon
Mandarino: clementine
Mandorla: almond
Mango: mango
Mela: apple
Melograno: pomegranate
Melone: melon
Mirtillo: blueberry
Mora: blackberry
Nocciola: hazelnut
Noce: walnut
Pera: pear
Pesca: peach
Pompelmo: grapefruit
Prugna: plum
Ribes: cranberry
Uva: grapes

VERDURE – VEGETABLES

Aglio: garlic
Broccoli: broccoli
Carota: carrot
Cavolfiore: cauliflower
Cavolo: cabbage
Cece: chickpea
Cetriolo: cucumber
Ciliegino: cherry tomato
Cipolla: onion
Fagiolino: green bean
Fagiolo: bean
Finocchio: fennel
Fungo: mushroom
Lattuga: lettuce
Lenticchia: lentil
Melanzana: aubergine
Patata: potato
Peperone: pepper
Pisello: pea
Pomodoro: tomato
Radicchio: radish
Rapa: turnip
Sedano: celery
Zucca: pumpkin
Zucchina: courgette

BEVANDE – DRINKS

Acqua: water
Birra: birra
Birra rossa o scura (tipicamente inglese o irlandese): ale
Caffè: coffee
Caffè in stile americano: americano
Cappuccino: cappuccino/latte
Cioccolata calda: hot chocolate
Coca Cola: Coke
Coca Cola Light: diet Coke
Cocktail: cocktail
Espresso: espresso
Fanta: Fanta

Frullato: milk shake
Granita: slush
Latte: milk
Limonata: lemonade
Liquori: spirits
Sidro: cider
Succo alla mela: apple juice
Succo d’ananas: pineapple juice
Succo d’arancia: orange juice
Succo di frutta: fruit juice
: tea
Vino: wine