La dislessia è una compromissione significativa e persistente della lettura; si hanno grosse difficoltà nella transcodifica, ovvero il dislessico non riesce, in maniera efficiente, ad attribuire un senso ai vari simboli ortografici, cioè le sequenze di lettere.
COME PROCEDE IL BAMBINO QUANDO LEGGE?
La lettura efficiente è un processo che è dato dall’integrazione di un insieme di funzioni mentali piuttosto complicato. I ricercatori, gli studiosi nell’ambito della neuropsicologia hanno validato scientificamente un modello che simula, rappresenta i processi e le funzioni mentali coinvolti nella lettura. E’ detto “modello a 2 vie” perché è possibile leggere le parole per mezzo di 2 vie alternative di processazione: la via fonologica e la via lessicale.
VIA FONOLOGICA
- 1° passaggio: inizialmente la parola scritta dev’essere percepita ed analizzata (segmentare la stringa grafemica nelle singole lettere, procedere da sinistra a destra, codificare la posizione relativa di ogni lettera all’interno della stringa) (la sequenza di lettere);
- 2° passaggio: successivamente ogni grafema (simbolo grafico) va convertito nel fonema (suono) corrispondente (transcodifica lettera-suono);
- 3° passaggio: infine, in un magazzino di memoria e breve termine (buffer fonemico), tutti i fonemi si fondono per dare origine alla parola letta.
VIA LESSICALE
- 1° passaggio: è il medesimo della via fonologica; la parola scritta va percepita, analizzata, segmentata nei singoli grafemi;
- 2° passaggio: la stringa grafemica analizzata passa per due magazzini a lungo termine in cui l’individuo ha depositato tutte le parole che conosce, una sorta di vocabolario personale (lessico ortografico di input per le rappresentazioni ortografiche e lessico fonologico di output per le rappresentazioni fonologiche); in tal modo il lettore può identificare con immediatezza la parola scritta, facendo riferimento ad un proprio vocabolario interno;
- 3° passaggio: si dà un senso, un significato alla rappresentazione passando per il sistema semantico;
- 4° passaggio: nel buffer fonemico si assemblano i fonemi per poi ottenere la parola letta.
COME PROCEDE IL BAMBINO CON DISTURBO O DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO DELLA LETTURA?
Il bambino dislessico o con difficoltà di apprendimento della lettura ha dei problemi in uno o più dei passaggi sopra descritti, perché sono disfunzionali i processi cognitivi soggiacenti.La lettura appare molto lenta e stentata, costellata di errori.
Sembra che il bambino “tiri ad indovinare”, a volte, addirittura, memorizza interi brani. Spesso utilizza la parola come se fosse una fotografia immagazzinata in memoria, stimolando quindi l’aspetto visuo-percettivo, non attivando quello fonologico. A volte, in didattica, l’utilizzo di metodi che usufruiscono in larga misura della memoria fotografica, può essere una scelta rischiosa e rinforzante per questa tipologia d’errore.
Uno degli aspetti che blocca più di tutti la letto-scrittura è quello dell’ORDINE SEQUENZIALE. Essendo la sequenzialità (leggere e scrivere da sinistra a destra) una convenzione, il bambino, a volte, non comprende che, ciò che si pronuncia per primo, si legge e si scrive per primo. In questi casi il bambino sa leggere “LA”, “LE”, “LI”, “LO”, “LU”, ma non “AL”, “EL”, “IL”, “OL”, “UL”.
Altri tipi di errori sono i seguenti:
– Il bambino legge “visto” anziché “viaggiato” (errore di approssimazione al target);
– Legge “polli” anziché “pelli” (errore di sostituzione di grafemi);
– Legge “per” anziché “pre” (errore di inversione di grafemi);
– Legge “cucinavano” anziché “cucina” (errore morfologico/derivazionale);
– Legge “muràtore” anziché “muratòre” (errore di accesso lessicale).
Fonte – http://www.centronous.com/dislessia.php
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