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Nell’ordinanza che leggerete, il TAR ha annullato la bocciatura della maturità di una studentessa DSA perché la commissione di Esame di Stato non aveva concesso integralmente l’utilizzo di tutti gli strumenti  che la studente aveva utilizzato durante l’anno scolastico (inseriti anche nel PDP) e comunque gli strumenti di cui aveva diritto.
L’esame è stato rifatto integralmente e con una nuova commissione che nonostante molte reticenze che hanno costretto la famiglia ad intervenire, supportati dai ns legali, con delle contestazioni scritte nel corso delle prove di esame; ciò nonostante la studente ha superato con orgoglio l’esame di Stato.
Questo ci da lo spunto per ricordare alle famiglie che in prossimità degli esami il documento di presentazione dello studente alla commissione di esame debba essere il più completo possibile, in quanto viene concordato da parte del consiglio di classe le modalità di svolgimento delle prove (doc. del 15 maggio).
Il Ricorso è stato  vinto e seguito dai legali ADDL a cui ancora una volta facciamo un plauso  per la loro costanza e professionalità e ancora congratulazioni alla studentessa e alla sua famiglia.

Il dossier dell’alunno con disabilità: i documenti che ne fanno parte.

1. Relazione iniziale del docente di sostegno: viene presentata dal docente specializzato al primo consiglio di classe e presenta l’alunno H.

2. Programmazione per l’alunno (per obiettivi minimi o differenziata): viene redatta dal consiglio di classe e va fatta con riferimento al P.E.I. e alla programmazione della classe (la programmazione per obiettivi minimi non si deve discostare molto dalla programmazione della classe); la famiglia deve autorizzare la programmazione differenziata, altrimenti si va per obiettivi minimi. Nel caso di programmazione differenziata va scritto in calce alla pagella “la presente votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi ministeriali ed è adottata ai sensi dell’O.M. 80 del 09 Marzo 1995”.

3. Diagnosi funzionale: va fatta una sola volta nella vita dell’alunno dai neuropsichiatri.

4. Certificazione amministrativa:

a. viene rilasciata ogni anno dalla commissione medica dopo accertamento l neuropsichiatra

b. riporta in via sintetica la diagnosi;

c. va richiesto alla famiglia entro novembre;

d. la certificazione deve riportare la connotazione di gravità ai sensi dell’Art. 3, comma 3, della legge 104/92.

5. Profilo dinamico funzionale (P.D.F.): viene redatto dal G.L.I.S. (Gruppo Misto: composto dall’equipe medica, dalla famiglia, dal docente di sostegno, da un docente curricolare (solitamente il coordinatore) e dal DS) entro febbraio e riporta ciò che sa fare l’alunno nel sociale. In genere viene redatto alla scuola materna, in II elementare, IV elementare, in II media, in II superiore, in IV superiore e tutte le volte in cui si presentino degli elementi rilevanti per modificarlo.

6. Progetto educativo individualizzato (P.E.I. o P.E.P.): viene redatto ogni anno entro giugno dal G.L.I.S. e riguarda la programmazione per l’alunno relativa all’anno scolastico successivo; materialmente viene redatto dal docente di sostegno.

7. Progetto educativo-didattico (P.E.D.): sono due di cui il primo serve a chiedere lo sdoppiamento delle classi ai sensi del D.M. 141/99, il secondo serve per ottenere una deroga di 18 ore su un alunno in base alla connotazione di gravità, ai sensi della L. 333/01. Vengono redatti dal consiglio di classe.

Consiglio di classe 

Programmazione per l’alunno

P.E.D.

Medici 

Diagnosi funzionale

Certificazione amministrativa (entro novembre)

G.L.I.S. 

P.D.F. (entro febbraio)

P.E.I. (entro giugno)

* Fonte – http://dida.orizzontescuola.it/news/il-dossier-dellalunno-con-disabilit%C3%A0-i-documenti-che-ne-fanno-parte


Quali informazioni ricavare dal confronto con i clinici e dalla lettura del documento diagnostico di un alunno con disturbo specifico di apprendimento in vista della stesura del PDP?

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di Flavio Fogarolo*

«Secondo il dizionario – scrive Flavio Fogarolo – il termine “bizantinismo” è l’atteggiamento di chi eccede in sottigliezze o complica inutilmente i problemi. Proprio quello di cui la scuola ha oggi meno bisogno. E invece è proprio quello che si fa, ad esempio con “bizantinismi accademici” come la distinzione tra personalizzare e individualizzare, che non ha alcuna ricaduta operativa e non serve a niente nella scuola reale»

Alunno con disabilità e professore

Che differenza c’è tra personalizzazione e individualizzazione? Se qualcuno me lo chiede, rispondo di solito con un’altra domanda: perché lo vuoi sapere? Se è per un esame o per un concorso, solidarizzo, per forza, e in qualche modo cerco di dare una risposta. Necessariamente nozionistica, purtroppo. Ma se il dubbio viene da insegnanti semplicemente curiosi di sapere, dico: «Lascia perdere, pensa a cose più serie e non complicarti la vita per nulla».

Secondo me, infatti, la distinzione tra personalizzare e individualizzare è un puro bizantinismo accademico che non ha alcuna ricaduta operativa e non serve a niente nella  scuola reale. Capisco che il linguaggio tecnico debba essere più preciso di quello comune, ma la specificità dev’essere razionale e avere una funzione. Il giurista distingue tra frode edolo, mentre l’uomo della strada dirà semplicemente che c’è stato un imbroglio, ma le distinzioni legali hanno una logica e delle conseguenze ben precise e a nessuno verrebbe in mente di classificare minuziosamente le varie tipologie di reato, se poi le conseguenze – penali o amministrative – fossero in ogni caso sempre le stesse.

Parlando di didattica individualizzata e personalizzata, da un po’ di anni a questa parte – non molti in verità – i “sacri testi” partono dall’assioma che i due termini non siano sinonimi, ma all’atto pratico, quando è il momento di dire cosa si fa in un caso e cosa nell’altro, ledistinzioni scompaiono e tutti parlano di “didattica individualizzatatrattinopersonalizzata”.
Si vedano ad esempio le Linee Guida per i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento, N.d.R.) del 2011 e i modelli di PDP (Piani Didattici Personalizzati) proposti dal Ministero. È come quando si fa fare ai cittadini la raccolta differenziata, ma poi i rifiuti finiscono tutti nella stessa discarica! E d’altra parte, sarebbe ben duro fare distinzioni categoriche, considerando la nebulosità e le evidenti, e pesanti, contraddizioni tra le due pseudodefinizioni, nonché le varianti e difformità.
Mi attengo quindi al “minimo sindacale” e riprendo ciò che dicono le citate Linee Guida: «L’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti […]. L’azione formativa personalizzata […] può  porsi  obiettivi  diversi per  ciascun discente».
Ma se didattica individualizzata significa differenziare la metodologia didattica e non gli obiettivi, perché per gli alunni con disabilità, con i quali si adatta praticamente tutto, si predispone un PEI (Piano Educativo Individualizzato)? Viceversa, è proprio per gli alunni con DSA che si dovrebbe intervenire sull’individualizzazione, considerando che – sempre secondo quelle Linee Guida -, per loro la progettazione educativa deve intervenire ma «non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione». Se è così, quindi, perché il documento di programmazione dei DSA si chiama PDP, Piano Didattico Personalizzato, e non Individualizzato come sarebbe logico in base alla definizione?
Tra parentesi, consiglio sempre la “regola dei contrari” a quei “poveretti” di prima, quelli cioè che devono preparare un concorso o un esame e sono obbligati a distinguere tra due termini del tutto arbitrari e scollegati rispetto al linguaggio comune e che quindi tendono a confonderli: hai presente il PEI? Si chiama individualizzato, ma si fa personalizzazione. E il PDP si chiama personalizzato, ma riguarda l’individualizzazione. Basta capovolgere tutto, facile. O no?

In sostanza, la distinzione avrebbe senso se si dicesse, ad esempio, che con DSA e BES (Bisogni Educativi Speciali) si può fare solo individualizzazione, come sarebbe ovvio, visto che non si possono ridurre gli obiettivi, mentre con gli alunni con disabilità si può intervenire anche sulla personalizzazione. Ma la Legge 170/10 sui DSA dice chiaramente (articolo 5, comma 2 a) che questi alunni hanno diritto a una didattica «individualizzata e personalizzata» e quindi la distinzione non si può fare.
Chiariamo meglio: di sicuro è utile riflettere su come, caso per caso, vada differenziato l’insegnamento relativamente a metodi, tempi, obiettivi, con riferimento in particolare ai livelli culturali minimi di competenza e di cittadinanza che vanno garantiti a tutti. Contesto invece la pretesa di calare dall’alto una distinzione lessicale senza nessun riferimento all’uso reale, anche da parte degli addetti ai lavori (vedi PEI e PDP), e soprattutto senza nessuna ricaduta operativa.
Secondo il dizionario, tra l’altro, individualizzare e personalizzare, checché se ne dica, sono sinonimi e anche nella scuola erano considerati così fino a poco tempo fa. Ricordo ad esempio che negli Anni Novanta, prima dell’autonomia, le scuole dovevano stendere il PEI, inteso come Piano Educativo di Istituto (precursore del POF-Piano dell’Offerta Formativa), e in molte zone d’Italia, per evitare confusione di sigle, si è cambiato il nome dell’altro PEI, quello cioè di programmazione della disabilità, trasformandolo in PEP, Piano Educativo Personalizzato. Perché ovviamente, allora, i due termini erano tranquillamente considerati sinonimi.
E a proposito di dizionario: bizantinismo, ovvero atteggiamento di chi eccede in sottigliezze o complica inutilmente i problemi. Proprio quello di cui la scuola ha oggi meno bisogno.

Fonte – http://www.superando.it/2014/02/03/personalizzare-individualizzare-e-altri-bizantinismi/


Allo scopo di sostenere il lavoro delle scuole in attuazione della Direttiva Ministeriale, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, in accordo con il coordinamento dei referenti provinciali BES, dei Dirigenti coordinatori dei CTS della Lombardia e con il supporto dei Dirigenti scolastici del Tavolo tematico “Successo scolastico” ha messo a punto un piano di interventi che comprende:

  • Percorsi di formazione, da realizzarsi nei diversi territori provinciali, a cura dei referenti degli UST. I percorsi saranno articolati in quattro incontri che approfondiranno i seguenti temi:
    o    I presupposti teorici e la normativa di riferimento per l’inclusione
    o    La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
    o    Il processo di intervento e i suoi strumenti (PDP, PAI)
    o    Monitoraggio, documentazione e valutazione dell’inclusività scolastica.
  • La stesura di un documento “Le scuole e i BES: concetti chiave e orientamenti per l’azione” (in fase di redazione e pubblicazioine),  con l’intento di rispondere alle “questioni aperte” che i Dirigenti scolastici hanno segnalato nello scorso mese di maggio 2013, riassunte nel report reperibile all’indirizzo: http://www.istruzione.lombardia.gov.it/wp-content/uploads/2013/05/rilevazione-questioni-aperte-bes-set13.pdf 
  • Un incontro di formazione rivolto ai Dirigenti scolastici sugli aspetti organizzativi e sul tema della valutazione della scuola inclusiva;
  • La riorganizzazione dell’area BES del sito dell’USR che, oltre ai riferimenti organizzativi, contiene anche il catalogo delle iniziative di formazione che sono realizzate a livello territoriale e promosse dagli UST, di CTS o dai singoli CTIhttp://www.istruzione.lombardia.gov.it/temi/bes/pianoformazione/

Con successive comunicazioni, a cura degli UST, saranno segnalate alle scuole le modalità organizzative di tutte le iniziative previste a livello provinciale.


Cosa cambia alla luce della nuova sui BES del 22.11.2013. Uno stimolo alla riflessione di Domenico Lo Iacono

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Presentiamo a cura del Centro Territoriale di Supporto alla disabilità “Marconi” – Bologna (Presso l’Ufficio IX – Ambito Territoriale per la Provincia di Bologna) un significativo contributo alla redazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP)


Pubblichiamo il contributo dell’istituto professionale Filangieri di Cava dei Tirreni

Bisogni educativi speciali (Bes), indicazioni operative

Il MIUR pubblica la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 contenente indicazioni operative concernenti la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 recante “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”

Il 27 dicembre scorso è stata firmata dall’On.le Ministro l’unita Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà.

La circolare in questione dà indicazioni operative su alcune questioni che riguardano i DSA

Scarica la nota

Le principali disposizioni previste nella circolare 8.

  • E’ sottolineata la necessità di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che abbia lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata – le strategie di intervento più idonee.
  • L’attivazione di tale percorso individualizzato e personalizzato è deliberata dal Consiglio di Classe (dal “team docenti” nella scuola primaria). E’ previsto anche il coinvolgimento della famiglia, attraverso la sottoscrizione del PDP.
  • Per gli alunni che hanno difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana potranno essere utilizzate le due ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado.
  • Eventuali disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni annuali saranno fornite successivamente.
  • Sono ribaditi i compiti del Gruppo di lavoro d’istituto (GLHI) che assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) con l’estensione dei propri interventi anche agli alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali (BES).
  • Si suggerisce che il GLI si riunisca con una cadenza almeno mensile in orario di servizio oppure con orari aggiuntivi o funzionali, facendo rientrare la partecipazione nei compensi già pattuiti per i docenti in sede di contrattazione integrativa di istituto.
  • Ruolo strategico assumono i nuovi Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI) previsti in ogni territorio e per i quali la Direttiva 27.12.2012 ha fornito i propri dettagliati compiti.
  • Nell’eventualità che, per ragioni di “complessità territoriale”, non sia possibile istituire tali organismi, il GLI dovrà avere come riferimento i Centri Territoriali di Supporto (CTS), ai quali la Direttiva affida il ruolo fondamentale di interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole (e tra le scuole stesse), nonché di rete di supporto al processo di integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche.

Della direttiva del 27 dicembre scorso avevamo già dato notizia, sottolineandone la portata innovativa, perché, per la prima volta è stata evidenziata la necessità di elaborare anche per alunni e studenti con Bisogni educativi speciali (BES) un percorso individualizzato, che si realizza attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale oppure riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti e abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

La Direttiva, in sostanza, estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.

Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 sottolinea come sia doveroso, da parte dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie, indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

Lo strumento privilegiato resta il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.

Il Piano Didattico Personalizzato diventa così non più solo la mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA, ma lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.

A titolo esemplificativo, sul sito del MIUR saranno pubblicati alcuni modelli di PDP

L’alunno che viene valutato secondo il modello ICF può evidenziare difficoltà specifiche in 7 ambiti principali.

La situazione globale di una persona, del suo stato di salute e di funzionamento nei suoi contesti reali di vita, va descritta mettendo in relazione informazioni su:

Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc.

  1. Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc.
  2. Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc.
  3. Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia, di cura del proprio luogo di vita, ecc.
  4. Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti.
  5. Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc.
  6. Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, comportamenti problema, ecc.

In uno o più di questi ambiti si può generare un Bisogno Educativo Speciale specifico, che poi interagirà con gli altri ambiti, producendo la situazione globale e complessa di quest’alunno. Ovviamente, il peso dei singoli ambiti varierà da alunno ad alunno, anche all’interno di una stessa condizione biologica.

Dovrà dunque essere una riunione specifica del Consiglio di classe o del gruppo docenti a esaminare la situazione di funzionamento educativo-apprenditivo dei vari alunni e a identificare quelli che hanno qualche bisogno educativo speciale.

Categorie di risorse per una didattica inclusiva

 Di seguito verranno presentate 14 categorie generali di risorse che il Consiglio di classe o il team docenti può decidere di attivare per organizzare una didattica realmente inclusiva.

1. Organizzazione scolastica generale

Tempi e routine delle varie attività scolastiche, orari degli alunni, orari degli insegnanti (compresenze, straordinari), formazione delle classi, continuità, ruolo dei collaboratori scolastici, servizi e altre attività offerte dalla scuola (mensa, doposcuola, gruppo sportivo, sportelli, biblioteca, ecc.).

2. Spazi e architettura

Struttura dell’edificio scolastico, accessibilità sia interna che esterna, grandezza delle aule, articolazione degli spazi interni ed esterni, attrezzatura degli spazi, arredamento, ecc.

 3. Sensibilizzazione generale

Presenza di una cultura dell’integrazione e dell’inclusione scolastica, sensibilizzazione alla cultura della diversità, orientamento progettuale nell’ottica di un «Progetto di vita».

4. Alleanze extrascolastiche

Raccordo con figure coinvolte nella rete educativa, famiglia, amici, vicini di casa e altre risorse informali della comunità (gruppi giovanili, associazioni, gruppi sportivi, ecc.).

5. Formazione e aggiornamento

Supervisione tecnica anche da parte di esperti, possibilità di consultare materiali bibliografici e informatici, software, banche dati anche in Internet.

6. Documentazione

Scambio di informazioni ed esperienze, possibilità di confronto con altre realtà scolastiche, documentazione delle buone prassi di integrazione.

7. Didattica comune

Scelte metodologiche, nella didattica della classe, maggiormente inclusive (gruppi cooperativi, tutoring, didattiche plurali sugli stili cognitivi di apprendimento, didattica per problemi reali, per mappe concettuali, ecc.); vari tipi di adattamento (riduzione, semplificazione, arricchimento, ecc.); tempi di apprendimento diversi, ecc.

8. Percorsi educativi e relazionali comuni

Laboratori creativi, espressivi, di educazione socioaffettiva, alle life skills, alle autonomie, ecc.; con i vari tipi di adattamento a seconda delle singole e peculiari esigenze.

9. Didattica individuale

In aggiunta alle voci della categoria precedente e non in alternativa, attività in rapporto 1:1 (strategie, materiali, ecc.) nell’ottica dell’individualizzazione e personalizzazione dell’offerta didattica

10. Percorsi educativi e relazionali individuali

Attività in rapporto 1:1 personalizzate (training di autonomia come ad es. un percorso di insegnamento-apprendimento all’uso dei mezzi di trasporto pubblico, interventi psicoeducativi sui comportamenti problema, ecc.).

11. Ausili, tecnologie e materiali speciali

Uso di materiali e ausili, anche tecnologici, volti a facilitare le possibilità di autonomia e apprendimento dell’alunno, migliorando la sua vita quotidiana.

12. Interventi di assistenza e di aiuto personale

Aiuti di carattere assistenziale e di sostegno fisico per permettere all’alunno una personale e attiva partecipazione alla vita e alle attività quotidiane, anche con personale specifico.

13. Interventi riabilitativi

Interventi specialistici sanitari come ad esempio logopedia, terapia occupazionale, fisioterapia, psicomotricità, ecc.

14. Interventi sanitari e terapeutici

Interventi di carattere medico/sanitario, cure e terapie specifiche, interventi riabilitativi, consulenze specialistiche, ecc.

 ****************

 SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI(BES)

Scuola…………………….di ………………………………classe/sezione

Dati della classe…..      :  n° totale alunni            di cui    n° DSA……….

                                                                                                 n°con disabilità………

                                                                               n° con BES…….

n° con cittadinanza non italiana….

.Descrizione dei casi di bisogno educativo speciale:

Alunno/a Tipi di BES Modalità di intervento
     
     
     
     
     
     
     

Legenda BES

  1. Carenze affettive-relazionali     6. difficoltà di apprendimento
  2. disagio economico                    7.disturbo specifico di apprendimento
  3. disagio sociale                              DSA con diagnosi specialistica
  4.  divario culturale                         8. disturbo da deficit di attenzione e
  5. divario linguistico                            iperattività

altro…………..(specificare)

Legenda modalità di intervento

a)   a classe intera                            e) attività di recupero

b)   a piccolo gruppo                         f) tutoring

c)   individualmente                           g) percorso personalizzato

d)   attività di potenziamento             altro………..(specificare)

Data…………….                                  Firma docente coordinatore………..

Costruire una programmazione individualizzata

  • Individuazione di una prima mappa generale dei bisogni:griglia
  • secondo il modello concettuale ICF

Definizione del fabbisogno di risorse per  l’individualizzazione

Caratteristiche dell’alunno         Nome………………….

Risorse per l’individualizzazione                                        1,2,3,4,5,6,7,8,9,1,0,11,12,13,14

  • Condizioni fisiche(malattie, situazioni cromosomiche)
  • Strutture corporee (mancanza di un arto…)
  • Funzioni corporee (deficit motori percettivi, visivi, di memoria)
  • Attività personali (capacità di apprendimento, di comunicazione…)
  • Partecipazione sociale (difficoltà ad assumere un ruolo rispetto ai vari contesti di partecipazione)
  • Fattori contestuali ambientali (famiglia problematica,scarsità di risorse)
  • Fattori contestuali personali (scarsa motivazione, autostima, reazioni emozionali eccessive)

 legenda

 Legenda:

  • 0= nessun problema
  • 1= lieve bisogno di individualizzazione
  • 2= medio bisogno di individualizzazione
  • 3= notevole bisogno di individualizzazione
  • 4= forte bisogno di individualizzazione

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DEL LAZIO

ISTITUTO COMPRENSIVO “S. CANEVARI” DI VITERBO

via Carlo Cattaneo, n5/7 – cap 01100 – Viterbo (Vt) – tel. 0761 308111 PEC vtic833009@pec.istruzione.it – CF 80024060560

Sito web http://www.iccanevari.it

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’

Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013

AS 2013-2014

Proposto dal G.L.I. d’istituto in data………………………………….

Deliberato dal collegio dei docenti in data………………………….

Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica.

1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE

Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività.

Integrazione consiste nel fornire alle persone che scontano rilevanti problemi nell’esercizio dei diritti/doveri di cittadinanza, l’aiuto ad hoc necessario per accedere ai predetti diritti/doveri;

in altri termini l’aiuto serve alla persona svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla “normalità”. Come si vede l’integrazione investe prioritariamente sul soggetto in difficoltà e molto di meno sul contesto.

Inclusione significa invece progettare, sin dalle sue fondamenta, la “piattaforma della cittadinanza” in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità ordinaria (“siamo tutti normali”). L’inclusività non è quindi un “aiuto” per scalare la normalità ma una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto non meno che sul soggetto. In altri termini, inclusività implica l’abbatimento di quelli che nell’”INDEX FOR INCLUSION” di Tony Booth and Mel Ainscow vengono chiamati “ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione”.

Questa condizione esige che l’intera piattaforma della cittadinanza sia programmaticamente aperta e agibile da tutti.

Una scuola inclusiva deve progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza, aperta a tutti; ne consegue che l’inclusività non è uno status ma un processo in continuo divenire; un processo “di cambiamento”.

Il riferimento tendenziale per questo processo è il sopra richiamato ”INDEX FOR INCLUSION” .

2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

L’idea di “integrazione” è tradizionalmente associata alla condizione di “handicap” (oggi “disabilità; cfr “convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità”), in Italia codificata e disciplinata dalla legge 104/1992 e dalle norme susseguenti o collegate. Successivamente si sono affiancate altre categorie di svantaggiati: immigrati, DSA etc.

Prima l’INVALSI poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività:

1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);

2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);

3) strumenti compensativi;

4) misure dispensative;

5) impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali.

La formula “impiego calibrato” allude tanto al fatto che ciascuna delle cinque strumentalità potrà essere dosata in ragione delle esigenze di ciascuno che alla possibilità che in esse vengano ricomprese anche azioni trans-didattiche quali servizi di aiuto alla persona, abbattimento e superamento di barriere di varia natura etc.

A titolo di esempio si riportano alcune delle tipologie di BES maggiormente ricorrenti in situazione scolastica: disabilità, DSA, altri disturbi evolutivi specifici (deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ADHD e spettro autistico di tipo lieve, disturbo della condotta), alunno straniero non alfabetizzato, alunno con disagio sociale etc.

3) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES

Nella scuola inclusiva “si deve già sapere prima cosa si deve fare” (in Inglese “know-how”) quando c’è un alunno con BES; per questo è necessario avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare con buona speranza di successo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema che segue:

alunno con BES

team docente

riconoscimento

PDP

azioni

RISORSE

verifiche

ri-progettazione

Il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del consiglio di classe/team è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disablità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012).

4) LA SITUAZIONE ATTUALE

Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue:

SC. INFANZIA SC. PRIMARIA SC. SEC. 1° SC. SEC. 2°
alunni con disabilità

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con DSA

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con deficit del linguaggio

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con deficit delle abilità non verbali

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con deficit della coordinazione motoria

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con ADHD di tipo lieve

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con disturbo dello spettro autistico di tipo lieve

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con disturbo oppositivo provocatorio

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..disturbo della condotta in adolescenza

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni stranieri non alfabetizzati

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con disagio socio

culturale

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con…

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..alunni con…

N°………………..

N°………………..

N°………………..

N°………………..

5) PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA

Come si è detto l’inclusione non è uno status ma un processo che, come tutti i processi, riscontra punti di criticità e punti di forza; tra i punti di criticità si segnala:

– ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità;

– elevato numero di alunni stranieri non alfabetizzati che si iscrivono in corso d’anno;

– ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni di………………………… a favore delle

famiglie con gravi problemi socio-economici;

– presenza di barriere architettoniche interne ed esterne alla scuola che limitano la mobilità degli

alunni con disabilità motoria;

– mancanza di servizi igienici a norma per alunni con disabilità motoria;

– indisponibilità di mezzi di trasporto dotati di dispositivi per disabili motori;

– ridotto numero di docenti preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti

compensativi;

– situazioni di tensione fra i genitori delle classi frequentati da alunni con BES che esprimono

comportamenti disturbanti e/o a rischio;

– difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni

sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo;

– ………………………………

Punti di forza:

– docente titolare di funzione strumentale ex art. 33 CCNL responsabile dell’area dell’inclusione;

– classi con LIM;

– assistenti di 1° livello ex art. 13, comma 3 L. 104/1992 in numero sufficiente e disponibili;

– …………………….

6) OBIETTIVI E VALUTAZIONE

Tutti gli alunni riconosciuti e riportati nel precedente punto 4 hanno diritto ad uno specifico piano:

a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni

con disabilità;

b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle “linee

guida” allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva

ministeriale del 27/12/2012;

c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli alunni con BES diversi da quelli richiamati alle lettere

a” e “b”.

Nei predetti piani devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi.

In aggiunta agli obiettivi didattici specifici sono indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere trasversale:

1) accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza:

a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica;

b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione

didattica (vedere successivo punto 3) che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e

risorse di apprendimento; a tale riguardo si richiamano: canale iconico (preferenza per

disegni, immagini, schemi etc), canale verbale (preferenze per il testo scritto/orale), canale

operativo-motorio (preferenza per manipolazioni, costruzioni etc);

2) abbattimento delle barriere architettoniche e non architettoniche interne ed esterne alla scuola;

3) comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici

opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto

alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione per le

preferenze dell’alunno, la cura della prossemica, l’ascolto, il “registro” e il tono della voce, la

modulazione dei carichi di lavoro etc.

7) CRITERI PER L’UTILIZZO FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE

Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni disabili sono soprattutto sei:

a) specialisti socio-sanitari;

b) docente titolare di funzione strumentale ex art. 33 CCNL afferente all’area dell’inclusione;

c) docenti curricolari;

d) docenti di sostegno;

e) assistenti di primo livello ex art. 13, comma 3 della L. 104/1992;

f) personale ATA che svolge incarichi specifici ex art. 47, comma 1 lettera “b” del CCNL.

Di queste, hanno carattere intensivo (nel senso che la “qualità” dell’intervento è direttamente collegata alla “quantità” oraria) principalmente le figure indicate alle lettere “d”, “e”, “f”.

L’attribuzione e la ripartizione delle attività di sostegno a favore degli alunni disabili avviene secondo i criteri sotto riportati:

– di norma il rapporto docente/alunno è 1:2 come previsto dalla L. 111/2011, art. 19, comma 11;

– deroghe dal predetto rapporto possono essere previste come di seguito riportato:

a) rapporto docente/alunno 1:1 esclusivamente quando:

– tale rapporto è espressamente previsto al successivo punto 8;

– la consistenza totale del personale di sostegno assegnato è tale che l’attribuzione nel

rapporto 1:1, a causa di una non sufficiente disponibilità oraria, non compromette

l’attività di sostegno per gli altri alunni disabili;

b) rapporto compreso fra 1:2 e 1:1 a favore degli alunni disabili:

– che, a causa dell’insufficienza del personale di sostegno, non hanno visto accolta la

proposta del rapporto 1:1;

– per i quali la quota oraria superiore al rapporto 1:2 è espressamente prevista al

successivo punto 8 e la conseguente assegnazione non pregiudica l’attività di sostegno

per gli altri alunni disabili;

c) rapporto superiore a 1:2 nei seguenti casi:

– alunni con disabilità di tipo lieve;

– insufficiente numero di ore di sostegno;

– continuità didattica: l’assegnazione del personale di sostegno, assistente di primo livello e ATA,

ove previsto, deve corrispondere, ove possibile, al criterio della continuità didattica/assistenziale.

La ripartizione oraria e la conseguente assegnazione del personale assistente di 1° livello dipendente dall’ente locale competente, consegue ai seguenti criteri generali:

– a parità di condizioni: ripartizione oraria equa fra gli alunni aventi diritto;

– maggiore attribuzione oraria nei seguenti casi:

a) condizione di gravità,

b) le attività previste dal PEI assegnano priorità agli obiettivi di autonomia e comunicazione

verbale e non verbale.

8)PREVISIONI DEL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE

ALTRE RISORSE PROFESSIONALI PER L’AS 2013-2014 (mese di giugno)

(allegare il modello USR)

8) IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE

PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI PER L’AS 2013-2014

(mese di settembre)

PLESSO/SEDE DI SC. [ ] INFANZIA [ ] PRIMARIA [ ] SEC. 1° GRADO

[ ] SEC. 2° GRADO DI………………………………………………………………………………………………

CLASSE/SEZIONE N° ALUNNI

DISABILIN° ORE/SETT. DI SOSTEGNON° ORE/SETT. DI ASSISTENZA E.L.SUPPORTO COLL. SCOLASTICO

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

[SI] [NO]

 

…………………………………………………………….

luogo data

…………………………………………………………………..

il dirigente scolastico

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DEL LAZIO

ISTITUTO COMPRENSIVO “S. CANEVARI” DI VITERBO

via Carlo Cattaneo, n5/7 – cap 01100 – Viterbo (Vt) – tel. 0761 308111 PEC vtic833009@pec.istruzione.it – CF 80024060560

Sito web http://www.iccanevari.it

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER

L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

(DIRETTIVA MINISTERIALE 27/12/2013 E CM N° 8/2013)

ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE

Questo documento è organizzato secondo la formula del “TESTO APERTO“, vale a dire un testo pre-strutturato con percorso auto-guidato, da completare attraverso quattro modalità complementari:

1) ove è riportato un menù di descrittori pre-stampati, selezionare (scrivendo una X nella casella [ ]

corrispondente) quello rappresentativo della situazione effettiva;

2) ove sono presenti spazi in bianco, completare scrivendo nelle righe contrassegnate da puntini………;

3) ove sono presenti “indicatori numerici”, selezionare (scrivendo una X nella casella corrispondente)

quello meglio rappresentativo della situazione effettiva;

4) tralasciare o cancellare le sezioni che non interessano.

La compilazione del PDP viene effettuata dopo un periodo di osservazione dell’allievo; utilizzare i descrittori come “guida” per condurre le osservazioni.

____________________________________ ________________________________________

cognome nome

A.S._____________________

PERIODO DIDATTICO DI RIFERIMENTO:

(barrare con una X la casella corrispondente alla durata prescelta)

[A] TRI/QUADRIMESTRALE

[B] ANNUALE

[C] BIENNALE (AA.SS……………………………………………)

[D] ALTRO: ………………………………………………………………………………………………………………………..

PARTE PRIMA

D A T I D E L L’ A LLIEVA/ O

(completare scrivendo nelle righe indicate dai puntini e segnare con una X ove richiesto)

A) DATI ANAGRAFICI E GENERALI

Data di nascita…………………………………………. sesso [M] [F]

nazionalità: ……………………………………………………………………………………………………………………..

solo per allievi stranieri:

– lingua madre…………………………………………………………………………………………………….

– eventuali altre lingue conosciute oltre l’Italiano……………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………….
eventuali ulteriori informazioni di tipo anagrafico o generale rilevanti ai fini dell’inclusione: ……………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

B) DESCRIZIONE SINTETICA DEL B.E.S. : (riportare la formula – o una sua sintesi – presente nell’eventuale documentazione presentata alla scuola e/o la motivazione del consiglio di classe/ team competente)……………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………….………………………….…………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Soggetti che hanno redatto l’eventuale documentazione presentata alla scuola: (es.: ASL, servizi sociali, casa famiglia, ente locale etc):

1) ……………………………………………………………………………………………………….. data……………………. presentata alla scuola da…………………………………………………………………………………il………………….

eventuale aggiornamento del…………………. riguardante……………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

2) ……………………………………………………………………………………………………….. data……………………. presentata alla scuola da…………………………………………………………………………………il………………….

eventuale aggiornamento del…………………. riguardante……………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Organo deliberante: consiglio o team della classe………………. sez………… del plesso/sede………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………….

data della prima deliberazione: …………………………………….

eventuali aggiornamenti successivi alla prima deliberazione:

– del…………………… : principali contenuti dell’aggiornamento:…………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

– del…………………… : principali contenuti dell’aggiornamento:…………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

Eventuali ulteriori informazioni acquisite presso altri soggetti, rilevanti ai fini dell’inclusione (esempi: famiglia, comunità, società sportive, centri sociali etc): …………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………..……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Eventuali servizi socio-assistenziali o terapeutici, rilevanti ai fini dell’inclusione scolastica, di cui

fruisce l’allieva/o: ……………………………………………………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………..

PARTE SECONDA

IL PROFILO DELL’ALLIEVA/O

1) PERCORSO SCOLASTICO

Rispetto all’età legale (anni…………….) corrispondente alla classe, l’allieva/o si trova:

[A] in pari età in [B] anticipo [C] ritardo di anni…………….

Inserimento dell’allieva/o nell’attuale gruppo-classe: avvenuto nell’AS…………………………… per effetto di:

[A] iscrizione ad inizio ciclo/grado [B] ripetenza AS precedente

[C] trasferimento da: [ ] altra scuola [ ] altra nazione [D] altro…………………………………………….

……………………………………………………

P E R C O R S O  S C O L A S T I C O

AS

SCUOLA

CLASSE

NOTE

Eventuali ulteriori informazioni sul percorso scolastico pregresso: ……………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2) FREQUENZA RIFERITA ALLA SCOLARITA’ PREGRESSA (NB: solo se la scuola è in possesso di tale informazione)

L’allieva/o ha mantenuto una frequenza scolastica:

[A] frequenza scarsa o saltuaria, caratterizzata da molte assenze ingiustificate, giustificate con

ritardo o dietro ripetute sollecitazioni o non sempre validamente motivate

[B] assenze frequenti o per periodi prolungati ma regolarmente e validamente giustificate

[C] assenze nella norma

3) CARATTERISTICHE DELLA CLASSE ATTUALE

Classe………….., sezione……….., eventuale indirizzo di studi………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

plesso/sede…………………………………………………………………………………………………………………..

N° ore/sett. di lezione…..…… con……… rientri pomeridiani settimanali servizio mensa: [si] [no]

n° alunni del gruppo-classe…………………….. di cui femmine……………….. e maschi………………………

Eventuali ulteriori informazioni sulla tipologia della classe: ………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. .

4) IL PROFILO DIDATTICO DELL’ALLIEVA/O

Scrivere una X sull’indicatore numerico ordinato progressivamente da 0 (compromissione grave) a 5 (funzionamento ottimale in relazione al livello scolare), posto accanto a ciascun descrittore.

esempio: [0] [1] [2 X] [3] [4] [5]

In taluni descrittori comportamentali viene fatto uso di “indicatori bipolari”, da -5 a +5, come nell’esempio che segue:

relazionalità (qualità dei rapporti con compagni e adulti):

introversione zona ottimale estroversione

 [-5] [-4] [-3] [-2] [-1] [0] [1 X] [2] [3] [4] [5]

 -5: alunno estremamente chiuso, che raramente comunica con compagni e insegnanti e che

talvolta reagisce in modo aggressivo

-4: alunno chiuso, che mantiene ridotte relazioni con compagni e insegnanti e con reazioni talvolta

irriguardose

-3: alunno molto riservato

-2: alunno riservato che ricerca la relaziona con un piccolo numero di persone preferite

-1: alunno moderatamente riservato

0: alunno con relazioni positive con compagni e adulti

+1: alunno con relazioni moderatamente vivaci

+2: alunno che richiede attenzioni

+3: alunno che ricerca continue attenzioni, anche con modalità e in momenti inopportuni

+4: alunno che tende ad assumere ruoli dominanti anche mediante offese o derisioni di compagni

+5: alunno con relazioni disturbate che ricorre a offese gravi, minacce e/o aggressioni

NB:

1) compilare le sole parti rilevanti ai fini dell’inclusione e cancellare il resto;

2) è importante riferirsi strettamente al contenuto del descrittore di volta in volta considerato onde evitare il cosiddetto “effetto alone”, ossia l’influenzamento involontario di una determinata valutazione su un altro ambito collaterale.

4-A) LA RISPOSTA COMPORTAMENTALE

I) Comportamento sociale

– relazionalità (qualità dei rapporti con compagni e figure adulte; vedere l’esempio sopra indicato):

introversione zona ottimale estroversione

[-5] [-4] [-3] [-2] [-1] [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– rispetto delle regole, dei materiali etc: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– autocontrollo:

a) autocontrollo verbale (saper controllare i propri interventi verbali in ragione delle situazioni;

impiegare la scala indicata nella “relazionalità” come schema di riferimento analogico):

introversione zona ottimale estroversione

[-5] [-4] [-3] [-2] [-1] [0] [1] [2] [3] [4] [5]

b) autocontrollo motorio (saper controllare i propri movimenti in ragione delle situazioni):

[0] [1] [2] [3] [4] [5]

c) autocontrollo emotivo (saper controllare le proprie manifestazioni emotive in ragione delle

situazioni; impiegare la scala indicata nella “relazionalità” come schema di riferimento analogico):

introversione zona ottimale estroversione

 [-5] [-4] [-3] [-2] [-1] [0] [1] [2] [3] [4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sul comportamento sociale: …………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

II) Comportamento di lavoro

– sfera conativa: impegno, sforzo, concentrazione, durata dei tempi di attenzione e di lavoro, portare a

termine le consegne etc: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– cura e corretto impiego di strumenti e materiali di lavoro/studio: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– organizzazione dei tempi di lavoro/studio in ragione degli impegni programmati: [0] [1] [2] [3]

[4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sul comportamento di lavoro: ………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

4-B) IL PROFILO COGNITIVO

Competenze linguistiche

– lettura (chiarezza, velocità, ritmo, pause etc):[0] [1] [2] [3] [4] [5]

– tempo di durata nella lettura (es.: si stanca presto di leggere) : [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– comprensione del testo scritto: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– comprensione del testo orale: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– scrittura (velocità, intellegibilità, rispetto dei margini, righe etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– tempo di durata nella scrittura (es.: si stanca presto di scrivere): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– parlato (scorrevolezza, intellegibilità, pause etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– correttezza orto-sintattica del testo [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– capacità di organizzazione contenutistica e logica del testo: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sulle competenze linguistiche: …………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Competenze numeriche (cancellare con una linea orizzontale i descrittori relativi a aspetti e contenuti non previsti dalla programmazione didattica)

– lettura, comprensione e saper associare a quantità di:

– numeri interi: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– numeri decimali: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– frazioni: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– numeri relativi: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– operazioni mentali con numeri interi: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– conoscenza e applicazione delle proprietà formali delle operazioni: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– operazioni con algoritmo: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– calcoli algebrici letterali: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– aspetti metrologici (unità di misura, multipli etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– risoluzione di problemi:

– di aritmetica elementare applicata a situazioni quotidiane: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– di aritmetica avanzata (proporzionalità, regola del 3 semplice etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– di geometria elementare: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– di geometria avanzata (con molti passaggi, costruzioni, applicazione di metodi di

discussione etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sulle competenze numeriche: ………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Competenze geometriche (cancellare con una linea orizzontale i descrittori relativi a aspetti e contenuti non previsti nella vigente programmazione didattica)

– riconoscimento, denominazione e disegno dei principali poligoni e dei parametri significativi

(altezza, mediana etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– riconoscimento, denominazione e disegno dei principali solidi e dei parametri significativi

(altezza, mediana, apotema etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– dimostrazioni geometriche: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sulle competenze geometriche: ……………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Competenze logico-intellettuali di tipo trasversale

– riferire un argomento studiato: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– rielaborare e approfondire un argomento studiato: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– riassumere verbalmente un testo: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– fornire spiegazioni o interpretazioni di eventi, fatti o fenomeni: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– rappresentare un testo, un argomento, un evento etc mediante uno schema, una tabella, un disegno

un grafico o una mappa: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– interpretare o spiegare un grafico, una tabella, uno schema, una mappa etc: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– impiego di tecniche di studio (leggere e ripetere, sottolineare, evidenziare, scrivere note a

margine, prendere appunti etc): [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– autonomia nello studio e nel lavoro scolastico: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– tempo di durata nelle attività intellettuali: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sulle competenze logico-intellettuali: ……………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Competenze disciplinari

A) discipline preferite e/o in cui riesce meglio:………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

B) discipline più sgradite e/o in cui riscontra maggiori difficoltà:……………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………………………………………………………

Eventuali osservazioni ulteriori sulle competenze disciplinari: ………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Competenze motorie

A) motricità globale:

– tonicità muscolare: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– resistenza allo sforzo: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– coordinamento tronco, arti etc nell’esecuzione di movimenti ordinari: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– coordinamento tronco, arti etc nell’esecuzione di movimenti ginnico-sportivi: [0] [1] [2] [3] [4] [5

Eventuali osservazioni ulteriori sulla motricità globale: …………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

B) motricità fine:

– impiego di penna, matita, gesso, spandere colori etc: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

– impiego di utensili come riga, squadra, compasso, forbici, mouse etc: [0] [1] [2] [3] [4] [5]

Eventuali osservazioni ulteriori sulla motricità fine: …………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Eventuali ulteriori osservazioni sul profilo cognitivo:………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

4-C) OBIETTIVI DIDATTICI PERSONALIZZATI

Gli obiettivi comuni per la classe sono riportati nella programmazione didattica; gli obiettivi personalizzati, da perseguire mediante il presente PDP, sono i seguenti:

1) riduzione o, ove possibile, superamento, dei deficit sopra rilevati;

2) sviluppo delle “competenze compensative” ossia l’autonoma capacità di mettere in atto strategie e tecniche in grado di compensare e rendere la convivenza col proprio deficit la migliore possibile (vedere gli strumenti compensativi sotto riportati).

Eventuali ulteriori obiettivi personalizzati: ……………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………….

I predetti obiettivi hanno carattere trasversale e impegnano tutti gli ambiti disciplinari interessati dal BES.

4-D) INTERVENTI PERSONALIZZATI, STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE

DISPENSATIVE

A) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELL’AREA COMPORTAMENTALE

Interventi personalizzati

[ ] determinazione del tempo-scuola ottimale per l’allievo, concordato con servizi, famiglia etc

[ ] ore/dì…………………… [ ] ore/sett. ………………

[ ] partecipazione ad attività creative/ricreative, sportive etc [ ] a scuola [ ] extra scuola

[ ] accordi particolari con la famiglia, i servizi etc per i rapporti con la scuola

[ ] riunioni periodiche docenti/operatori esterni

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Misure compensative

[ ] alternanza di tempi forti e tempi deboli

[ ] affiancamento di un

[ ] educatore fornito da…………………………………………………………………………

[ ] tutor, fornito da………………………………………………………………………………..

[ ] altri docenti

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Misure dispensative

[ ] dispensa da partecipare ad attività incompatibili con il deficit (compiti in classe, laboratori, gite

etc)

[ ] dispensa parziale o totale da valutazioni formali richiedenti prolungati tempi di attenzione,

concentrazione, ridotta mobilità o silenzio etc

[ ] tempi di studio e/o di lavoro ridotti

[ ] altre misure dispensative:

1) …………………………………………………………………………………………………………………………………

2) …………………………………………………………………………………………………………………………………

3) …………………………………………………………………………………………………………………………………

4) …………………………………………………………………………………………………………………………………

5) …………………………………………………………………………………………………………………………………

B) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELL’AREA COGNITIVA

Ambito linguistico

Interventi personalizzati

[ ] laboratorio o esperienze di lettura/scrittura, comprendenti anche giochi

[ ] mediatore interculturale o altra figura di supporto linguistico

[ ] impiego, da parte degli insegnanti, di disegni, mappe, schemi, frecce, colorazioni etc

[ ] promuovere nell’allieva/o l’abitudine all’impiego sistematico di alcune tecniche di “lettura

aumentata”:

TECNICA

FUNZIONE RICHIESTA

uso dell’evidenziatore Per circoscrivere e ricordare:

– parti di testo

– parole-chiave.uso di evidenziatori di vario colorePer:

– graduare l’importanza;

– per distinguere categorie. sottolineaturaPer circoscrivere e ricordare singoli nomi, date, luoghi etcUso del segna-libro (stabile o mobile)Per ritrovare rapidamente un capitoloUso di post segna-pagine con titoli o coloriPer ritrovare rapidamente informazionivarie tecniche di lettura:

-lettura veloce silenziosa;

-lettura selettiva (scorrere la

pagina soffermandosi sui

termini rilevanti);

-lettura analiticaPer:

– comprendere il senso generale del

testo;

– rintracciare termini, soggetti o

parti rilevanti;

– per analizzare il testo individuando:

– soggetti;

– qualità e attributi;

– tempi;

– azioni;

etc (vedere più avanti)scrittura di piccoli posterPer ricordare formule, schemi, definizioni etcnote a marginePer spiegazioni integrativeuso del registratore-1Per riascoltare parti in lingua stranierauso del registratore-2Per riascoltare mentre si svolgono altre attivitàRipetere:

– immediatamente;

– a distanza di tempo;

 

Per favorire la memorizzazione di lungo termine

ripetizione con un partnerPer rinforzare parti testuali argomentativeRichiami di n° pagina, paragrafo etc per rintracciare e associare a un contenuto nuovo una nozione già acquisita sulla base di attinenze Per collegare informazioni

 

[ ] proposto un testo scritto con “errori strategici” sui “rapporti interni”: esercizi di identificazione

degli errori

[ ] proposto un testo scritto con errori riferiti ad argomenti già noti all’alunno, chiedere di

identificare gli errori di relazione con i predetti argomenti (“errori nei rapporti esterni”)

[ ] dato un fumetto o una mappa grafica e la corrispondente versione scritta con “errori”;

identificare gli errori

[ ] trasformare un testo in una rappresentazione: grafica, recitativa etc

[ ] proposto un testo scritto disarticolato e scomposto, ricomporlo e leggerlo in modo corretto

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Strumenti compensativi

[ ] impiego di tecnologie digitali

[ ] impiego di testi didattici facilitanti [ ] nella grafica e caratteri [ ] nei contenuti

[ ] tempi di lettura/scrittura ridotti

[ ] uso del registratore

[ ] impiego sistematico dell’evidenziatore e supporti iconografici

[ ] impiego dell’alfabetiere/paroliere

[ ] impiego della tastiera

[ ] scrivere utilizzando il righello o altri strumenti di allineamento

[ ] affiancamento, nelle prove formali di valutazione, di un “facilitatore”

[ ] possibilità di utilizzare, durante la lettura di testi, sintesi, disegni, formule etc opportunamente

predisposti

[ ] fornire indicazioni e supporti in anticipo rispetto all’attività interessate dal BES dell’allieva/o

[ ] per le lingue straniere: consegnare all’allieva/o, con qualche giorno di anticipo, i testi di lavoro

(punto 4.4 delle “Linee-guida” allegate al DM 5669/2011)

[ ] eventuali strumenti suggeriti direttamente dall’allieva/o (punto 6.6 delle “Linee-guida” allegate al

DM 5669/2011): …………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Misure dispensative (da disporsi per il tempo necessario al superamento o attenuazione del BES)

[ ] dispensa, totale o parziale, da attività non essenziali richiedenti lettura, parlato o scrittura

veloce, tali da determinare forme di affaticamento, esclusione o disagio psicologico

(eventualmente assegnare testi su cui l’allieva/o si è esercitata/o in precedenza)

[ ] dispensa, totale o parziale, dall’imparare a memoria testi

[ ] dispensa, totale o parziale, da valutazioni formali comprendenti lettura, parlato o scrittura

veloce e eventuale sostituzione con prove equivalenti (test, schemi, disegni etc); dispensa dal

rispetto dei limiti temporali previsti per la classe e incremento del:

[ ] 30% (NB: incremento suggerito nelle “linee guida” allegate al DM 5669/2011)

[ ] …………….%

[ ] dispensa dal leggere brani in lingua straniera

[ ] altre misure dispensative:

1) …………………………………………………………………………………………………………………………………

2) …………………………………………………………………………………………………………………………………

3) …………………………………………………………………………………………………………………………………

4) …………………………………………………………………………………………………………………………………

5) …………………………………………………………………………………………………………………………………

Ambito matematico

Interventi personalizzati

[ ] attività laboratoriali, anche con modelli materiali e giochi

[ ] giochi e attività volti a sviluppare la capacità di eseguire mentalmente lo scorrimento della serie

numerica

[ ] rappresentare i numeri mediante supporti: pallottoliere, contenitori, disegni, retta orientata etc

[ ] risolvere algoritmi o problemi mediante diagrammi di flusso o mappe;

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Strumenti compensativi

[ ] impiego di supporti:

[ ] asse dei numeri con cursore

[ ] asse dei numeri senza cursore

[ ] tavola pitagorica

[ ] abaco

[ ] pallottoliere

[ ] tavole con le tabelline

[ ] asse del tempo

[ ] orologio con lancette mobili

[ ] altro: ………………………………………………………………………………………………

[ ] impiego di tecnologie digitali

[ ] impiego della calcolatrice; NB: la tastiera della calcolatrice costituisce uno “spazio

strutturato”, nel quale ciascun numero/comando occupa una determinata posizione e

dove occorre puntare il dito (questo facilita l’accoppiamento numero-posizione-gesto

manuale); par tale ragione può risultare utile l’impiego di calcolatrici di grandi

dimensioni

[ ] tempi di lavoro/studio matematico ridotti

[ ] eventuali strumenti suggeriti direttamente dall’allieva/o (punto 6.6 delle “Linee-guida” allegate al

DM 5669/2011): …………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………….

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Misure dispensative (da disporsi per il tempo necessario al superamento o attenuazione del BES)

[ ] dispensa, totale o parziale, da attività non essenziali richiedenti l’impiego rapido di numeri o

calcoli numerici, che possono determinare affaticamento, forme di esclusione o disagio

psicologico

[ ] dispensa, totale o parziale, da valutazioni formali comprendenti l’impiego rapido di numeri o

calcoli numerici o eventuale sostituzione con prove equivalenti, comprendenti l’impiego di

strumenti e/o supporti materiali quali calcolatrice, tecnologie digitali, abaco, pallottoliere, modelli

etc ; dispensa dal rispetto dei limiti temporali previsti per la classe e incremento del:

[ ] 30% (NB: incremento suggerito nelle “linee guida” allegate al DM 5669/2011)

[ ] …………….%

[ ] altre misure dispensative:

1) …………………………………………………………………………………………………………………………………

2) …………………………………………………………………………………………………………………………………

3) …………………………………………………………………………………………………………………………………

4) …………………………………………………………………………………………………………………………………

5) …………………………………………………………………………………………………………………………………

Ambito disciplinare

DISCIPLINA

STRUMENTI COMPENSATIVI

MISURE DISPENSATIVE

(per il tempo necessario)

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

[ ] affiancamento di tutor etc

[ ] impiego di schemi, tabelle etc

[ ] impiego di strumenti speciali

(calcolatrice, PC, tablet etc)

[ ] laboratori o giochi

[ ] altro:……………………………………..

…………………………………………….

…………………………………………….

…………………………………………….

[ ] dispensa totale o parziale da

attività incompatibili col deficit

[ ] dispensa totale o parziale da

prove formali di valutazione

incompatibili col deficit

[ ] altre misure………………………….

…………………………………………..

…………………………………………..

…………………………………………..

 

Ambito operativo-motorio

Interventi personalizzati

[ ] ove indicate dallo staff medico o altri esperti, esercitazioni finalizzate al miglioramento:

[ ] del coordinamento dell’asse tronco-braccio-mano-dita

[ ] della prensilità e della gestione manuale di utensili

[ ] miglioramento della tonicità muscolare

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………..

[ ] ove autorizzate dallo staff medico o altri esperti:

[ ] laboratori creativi/ricreativi (ceramica, disegno, teatro, danza etc)

[ ] attività ginnico-sportive

[ ] impiego sistematico del mouse

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Strumenti compensativi

Ove indicati o autorizzati dallo staff medico o da altri soggetti qualificati:

[ ] impiego del righello per scrivere correttamente

[ ] impiego di bacchetta o puntatore laser per identificare a distanza elementi alla lavagna, su

poster etc

[ ] impiego di utensili

[ ] tempi di lavoro nelle attività operativo-motorie ridotti

[ ] altro: ……………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Misure dispensative

[ ] dispensa totale o parziale da attività non essenziali richiedenti impegno motorio non compatibile

col deficit dell’allieva/o

[ ] dispensa totale o parziale da prove formali di valutazione richiedenti impegno motorio non

compatibile col deficit dell’allieva/o e, ove possibile, sostituzione con prove di tipo descrittivo;

dispensa dal rispetto dei limiti temporali previsti per la classe e incremento del:

[ ] 30% (NB: incremento suggerito nelle “linee guida” allegate al DM 5669/2011)

[ ] …………….%

[ ] altre misure dispensative:

1) …………………………………………………………………………………………………………………………………

2) …………………………………………………………………………………………………………………………………

3) …………………………………………………………………………………………………………………………………

4) …………………………………………………………………………………………………………………………………

5) …………………………………………………………………………………………………………………………………

SEZIONE DEDICATA ALLE LINGUE STRANIERE

(art. 6, commi 5 e 6 del DM 5669/2011)

1) DISPENSA DALLE PROVE SCRITTE (art. 6, comma 5 del DM 5669/2011)

a) La documentazione presentata richiede la dispensa dalle prove scritte di:

– Inglese [SI] [NO]

– LS2…………………………. [SI] [NO]

b) La famiglia ha presentato istanza di dispensa dalle prove scritte di:

– Inglese [SI] [NO]

– LS2…………………………. [SI] [NO]

c) il consiglio di classe/team competente ha accolto la predetta istanza

– Inglese [SI] [NO] se si, in modo [ ] temporaneo [ ] permanente

– LS2…………………………. [SI] [NO] se si, in modo [ ] temporaneo [ ] permanente

d) la dispensa dalla prova scritta riguarda anche l’esame di stato conclusivo: [SI] [NO]

NB: in caso di dispensa resta in ogni caso opportuno l’impiego del testo scritto quale utile canale d’insegnamento/apprendimento di LS (punto 4.4 delle “Linee-guida” allegate al DM 5669/2011)

IL TEAM CHE HA COMPILATO IL PIANO

DISCIPLINA/ATTIVITA’

NOME – COGNOME

FIRMA

……………………………………………………………………….

luogo-data

……………………………………………………………

firma del dirigente scolastico o suo delegato

io/noi sottoscritti/a/o genitore/i , firmando il presente piano dichiaro/iamo:

1) di essere a conoscenza dell’informativa sul trattamento dei dati personali effettuati in questa

scuola ex art. 13 D.L.vo 196/2003;

2) di autorizzare il trattamento dei dati sensibili;

3) la mia firma ed ogni mia decisione relativa al presente piano è disposta in conformità con le

vigenti disposizioni in materia di corresponsabilità genitoriale

………………………………………………………………….. ………………………………………………………………..

firma genitore/affidatario firma genitore/affidatario


Oggetto: Circolare Ministeriale n. 8 –  prot. 561/6.3.2013  – Indicazioni operative sulla Direttiva ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”

Si porta all’attenzione delle scuole la Circolare Ministeriale 8 –  prot.561 del 6.3.2013 che fornisce puntuali indicazioni operative in merito alla Direttiva ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” emanata lo scorso 27 dicembre.

B.E.S. Bisogni educativi speciali

La circolare, richiamando i  principi dell’inclusione e della presa in carico di tutti gli alunni con BES, ribadisce espressamente il diritto alla personalizzazione, come previsto dalla legge 53/2003, attraverso lo strumento del PDP (Piano Didattico Personalizzato) che ciascun consiglio di classe dovrà predisporre per gli alunni con bisogni educativi speciali.