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Questo breve saggio si propone di indagare le disprassie evolutive alla luce dei disturbi specifici di apprendimento (DSA). Nel riferirsi ai DSA, l’attenzione non va posta solo sulle attività di tipo esecutivo e automatizzato, quali scrivere, leggere e far di conto, ma anche e soprattutto su quelle difficoltà non sempre evidenti nell’ambito scolastico, come lievi incertezze psicomotorie, linguistiche e spazio-temporali. Perché talora un bambino non costruisce le abilità prassiche o le usa in modo approssimativo o poco funzionale? Per comprenderlo occorre considerare il bambino nella sua globalità, nella sua capacità di capire e recepire gli stimoli provenienti dall’esterno. Il corpo va inteso nella sua espressione unitaria e globale, quindi anche lo studio delle disprassie si estrinseca attraverso la lettura dei segni verbali e di quelli non verbali, concepiti come indicatori del corpo strumentale, agito e vissuto.

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Fonte – http://www.ericksonlive.it/


Segnalo un divertentissimo libro dell’amica Diletta Dalla Casa presentato in questi giorni al salone del libro di Torino dal titolo “Amiche del cactus“,Golem Edizioni

amiche del cactus

“Ho sorriso praticamente a ogni pagina e oggi è a dir poco cosa rara”
Pupi Avati

Dopo libri di cucina, uno dei grandi piaceri della vita, e dopo libri sul sesso, un altro indiscutibile piacere, ecco un libro di “cazzeggio” inteso nel senso più nobile del termine: lasciar scorrere i propri pensieri e riflettere, sorridere, ridere sui grandi e piccoli temi della vita.
Diletta, Lorena e le loro amiche trasformano un bar rendendolo palcoscenico delle loro chiacchiere, delle loro risate (tante) e delle loro lacrime (poche) facendo ruotare intorno a loro un microuniverso di personaggi (reali) e riassegnando un’anima a un condominio, una strada, un quartiere che sembrava che quell’anima avesse perso.
Tra un pensiero di Diletta, una barzelletta di Lorena e la saggezza popolare e la simpatia delle loro amiche il lettore si trova a immedesimarsi ora con l’una ora con l’altra e a scoprirsi più leggero e sorridente.


Un libro per bambini sul tema della diversità.

Il piccolo protagonista che ci racconta la sua storia in prima persona è un coniglietto giallo. Tutti i componenti della sua famiglia sono bianchi e da sempre lo hanno fatto sentire speciale per questa sua differenza. Quando, però, inizia ad andare a scuola i compagni cominciano a deriderlo e a farlo sentire strano, più che speciale. Al coniglietto, ora, non fa più piacere essere diverso. Un giorno, tornando a casa, trova per strada una foglia blu e ne resta particolarmente sorpreso. Lui fin’ora ha visto sempre e solo foglie rosse. Così, determinato a scoprire le misteriose origini di quella foglia, tanto diversa dal resto, proprio come lui, parte per un viaggio. Troverà così un intero albero di foglie blu e un altro coniglietto giallo: il nostro amico, quindi, non è solo.

Questo breve libricino è costellato da illustrazioni, anzi, si potrebbe dire che sono le illustrazioni ad essere costellate dal racconto. Le poche righe per pagina, infatti, prendono vita immediatamente in immagini perfettamente correlate, come se le une fossero imprescindibili dalle altre e quasi come se, togliendo i disegni, il testo assumesse un significato differente e, in un certo senso, incompleto.

“Blu come me” è un libro delizioso. Si tratta di un testo per bambini, ma senza dubbio ne troverebbero giovamento moltissimi genitori. Lo stile con cui è scritto ricorda un po’ quello di Antoine De Saint-Exupéry ne “Il piccolo principe” (altro capolavoro immancabile nelle librerie di figli e genitori), nel senso che, nonostante la sua semplicità, vi traspare una forte vena poetica e l’intero testo è carico di significati intrinsechi, compresi più o meno appieno a seconda dell’età del lettore. Viene affrontato il tema delicato (specialmente ai giorni nostri) della diversità con una sensibilità strabiliante. “Blu come me” è un libro che tutti i bambini in tenera età dovrebbero leggere, per iniziare il difficile cammino della formazione con una mentalità aperta, aspetto fondamentale in questo nostro periodo storico. Il racconto, inoltre, dà anche una altra lezione ai più piccoli (e perché no, anche ai più grandi): l’importanza di viaggiare e di aprirsi a nuove culture per capire che siamo tutti diversi e tutti “speciali”.

Blu come me

Ivan Canu (testo) e Francesco Pirini (illustrazioni)